Dalla sua entrata in vigore tre anni fa, l'articolo 29 della legge francese sull'energia e il clima(articolo 29 LEC) è stato fondamentale per promuovere la trasparenza e la responsabilità nella divulgazione dei rischi ambientali e legati al clima da parte delle istituzioni finanziarie.
Nonostante questi progressi, le istituzioni finanziarie continuano ad affrontare sfide per integrare questi requisiti nei loro quadri operativi. Tra gli ostacoli più comuni vi sono la complessità dell'acquisizione dei dati per il reporting di sostenibilità e l'allineamento delle strategie esistenti con le richieste normative emergenti.
L'utilizzo di tecnologie avanzate, come quelle fornite da Clarity AI, può aiutare gli enti a semplificare la raccolta e l'analisi dei dati. Questo supporto semplifica l'adesione ai requisiti dell'articolo 29, aiutando gli enti a gestire la conformità.
Quali sono i requisiti dell'articolo 29 del LEC? A chi si applicano?
Il regolamento si rivolge a istituzioni finanziarie quali gestori patrimoniali, compagnie assicurative, fondi pensione, istituti di credito e società di gestione di portafogli, imponendo loro di comunicare come integrano i criteri ambientali, sociali e di governance (ESG) nelle loro strategie commerciali e di investimento sui seguenti temi:
- Cambiamento climatico: strategie in linea con gli obiettivi dell'Accordo di Parigi, che comprendono gli sforzi per mitigare le emissioni di gas serra e adattarsi agli impatti del cambiamento climatico.
- Sforzi sulla biodiversità: approcci per allinearsi agli obiettivi globali di biodiversità, salvaguardia degli ecosistemi.
- Ammissibilità e allineamento alla tassonomia UE: entrate e investimenti che aderiscono al sistema di classificazione verde dell'UE, garantendo il loro contributo alle attività sostenibili.
- SFDR Principal Adverse Impacts (PAI): divulgazione dei PAI per aiutare gli stakeholder a comprendere le conseguenze più ampie dei loro investimenti sui fattori sociali e ambientali.
Tutte le entità soggette al regolamento sono tenute a pubblicare entro il 30 giugno di ogni anno un Rapporto LEC ai sensi dell'articolo 29, utilizzando i modelli forniti dall'AMF (l'autorità francese per i mercati finanziari).
Modelli su misura per i diversi casi d'uso
Esistono tre serie distinte di modelli per la rendicontazione dell'articolo 29 del LEC, classificati in base alle dimensioni e al profilo dell'entità dichiarante:
- Le entità con un totale di bilancio o un patrimonio gestito (AuM) inferiore a 500 milioni di euro sono tenute a fornire una breve descrizione del loro approccio all'integrazione dei criteri ESG.
- Le entità con un totale di bilancio o AuM superiore a 500 milioni di euro, che non riportano i Principal Adverse Impacts (PAI), devono divulgare informazioni aggiuntive relative alla tassonomia dell'UE e metriche specifiche sulle loro strategie per il cambiamento climatico e sugli sforzi per la conservazione della biodiversità.
- Le entità con un totale di bilancio o AuM superiore a 500 milioni di euro, che segnalano i Principal Adverse Impacts (PAI), includeranno anche tali informazioni.
Una mappatura completa dei casi d'uso degli allegati qualitativi e quantitativi per i modelli di rendicontazione LEC dell'articolo 29 è disponibile nella seguente tabella.
Quali sono le difficoltà di rendicontazione dell'Articolo 29 LEC?
Dopo tre anni di rendicontazione ai sensi dell'articolo 29 LEC, le istituzioni finanziarie continuano a dover affrontare sfide pratiche:
- Complessità e disponibilità dei dati: le istituzioni devono aggregare e analizzare quantità spesso elevate di dati sui fattori ESG. Spesso è complesso reperire questi dati in modo coerente, soprattutto per i criteri relativi all'impatto sulla biodiversità o all'allineamento climatico a lungo termine.
- Allineamento e aggiornamento normativo: garantire che la rendicontazione non solo sia conforme alla normativa francese, ma che si allinei anche ad altri quadri internazionali in evoluzione (come SFDR e la tassonomia UE).
- Look-through dei fondi: per i gestori di investimenti, in particolare quelli che gestiscono fondi con più attività sottostanti o fondi di fondi, è difficile ottenere dati dettagliati per ogni componente. Una capacità di "look-through" è fondamentale per un reporting accurato e completo, ma può essere tecnicamente complessa da sviluppare.
Nonostante la spinta normativa verso un'informativa dettagliata e frequente, molte entità si affidano ancora a processi manuali per riportare i dati, il che può portare a inefficienze e a un aumento del potenziale di errore. La collaborazione con esperti terzi affermati può fornire l'accesso a tecnologie e competenze avanzate, riducendo i tempi e potenzialmente i costi.
In che modo Clarity AI può aiutare i gestori patrimoniali a soddisfare i requisiti di rendicontazione previsti dall'articolo 29 LEC
Sfruttando la sua piattaforma tecnologica avanzata, Clarity AI offre una soluzione completa, end-to-end, che consente ai gestori di condurre analisi approfondite e di generare automaticamente i necessari report ex articolo 29 LEC. Ciò riduce significativamente il tempo richiesto agli esperti di regolamentazione e semplifica la complessa elaborazione dei dati.
Con la suite di dati di Clarity AI, le istituzioni finanziarie possono accedere facilmente alle metriche normative e ambientali essenziali per la conformità all'articolo 29 della LEC. I set di dati della piattaforma sono curati per allinearsi agli allegati quantitativi richiesti dalla legge, comprese le informazioni sull'allineamento ai cambiamenti climatici, lo sforzo per la biodiversità, SFDR PAI e l'allineamento alla tassonomia dell'UE.