Informativa non finanziaria: 50.000 aziende rientreranno nella CSRD entro il 2028

Conformità normativa 8 marzo 2024 Gabriele Rossi

Con l'aumento dei dati segnalati che affluiscono sul mercato, gli istituti finanziari devono sviluppare meccanismi per l'acquisizione e l'elaborazione dei dati.

Le pratiche aziendali etiche e responsabili sono sempre più diffuse. Questa tendenza è determinata sia dalla crescente aspettativa della società che le aziende operino in modo sostenibile, sia dalla pressione delle autorità di regolamentazione che chiedono alle aziende di essere più trasparenti con le loro informazioni non finanziarie.

La Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) dell'Unione Europea è un esempio di tale normativa, che mira a standardizzare il reporting di sostenibilità tra le aziende e a migliorare la trasparenza e la responsabilità. Nei prossimi anni, un numero sempre maggiore di aziende sarà soggetto alla CSRD, il che significa che un numero sempre maggiore di organizzazioni sarà tenuto a presentare un rapporto sulla propria performance di sostenibilità.

Questa espansione avrà implicazioni anche per i gestori patrimoniali, le banche e le compagnie di assicurazione con sede nell'UE. Essi disporranno ora di una maggiore quantità di informazioni sia per il reporting di sostenibilità che per le decisioni di investimento e di prestito. In questo articolo analizziamo le dimensioni delle prossime ondate di implementazione della CSRD, in base al numero di aziende interessate e al loro fatturato.

Dalla NFRD alla CSRD: un campo di applicazione ampliato per la rendicontazione di sostenibilità nell'UE

Il predecessore della CSRD, la direttiva sulla rendicontazione non finanziaria (NFRD), si applicava alle grandi entità di interesse pubblico (EIP) definite dagli Stati membri durante l'attuazione della direttiva contabile dell'UE, a condizione che tali società soddisfacessero determinate soglie definite dall'UE.

Il 1° gennaio 2024, la normativa NFRD passerà ufficialmente alla Corporate Sustainability Reporting Directive, che inizialmente si applicherà solo alle società già soggette alla NFRD. Nei prossimi anni, tuttavia, la CSRD si espanderà per includere altre entità (vedi grafico 1):

  • A partire dal 1° gennaio 2025 (con riferimento all'esercizio 2024): La CSRD estenderà il suo campo di applicazione a tutte le società "grandi", oltre alle entità di interesse pubblico (PIE) precedentemente considerate. Una società "grande" ai sensi della CSRD è definita come una società che soddisfa almeno due delle seguenti condizioni¹:
    • Oltre 250 dipendenti;
    • Oltre 25 milioni di euro in totale di bilancio;
    • Oltre 50 milioni di euro di fatturato netto;
  • Dal 1° gennaio 2026 (rendicontazione sull'anno fiscale 2025): Le piccole e medie imprese (PMI) quotate in borsa saranno obbligate a iniziare la rendicontazione del CSRD. A queste società sarà concesso un periodo di esenzione dalla rendicontazione di due anni.
  • A partire dal 1° gennaio 2028 (con riferimento all'anno fiscale 2027): Il mandato si estenderà ulteriormente per includere le società non UE che svolgono attività sostanziali (più di 150 milioni di euro di fatturato netto) all'interno dell'UE.

Grafico 1: Calendario dell'attuazione della CSRD e periodi di rendicontazione².

Misurare le diverse fasi dell'implementazione della CSRD

Nell'ambito dell'analisi costi-benefici per l'attuazione della CSRD e per meglio orientare gli investitori e le altre parti interessate, la Commissione UE³ ha fornito una stima del numero di società interessate dal regolamento in ciascuna ondata (grafico 2) e del loro fatturato netto (grafico 3). La prima ondata rappresenta le imprese con un fatturato netto totale di 13.300 miliardi di euro, che corrispondono alle imprese che già rientrano nel campo di applicazione della NFRD.

 

Grafico 2: Dimensione stimata delle ondate di CSRD (numero di aziende). Fonte: Valutazione d'impatto condotta dalla Commissione europea sul reporting di sostenibilità aziendale.

L'aumento rilevante del numero di imprese CSRD registrato nel 2025 può essere attribuito all'inclusione di un gruppo di imprese caratterizzate da un fatturato medio più basso, in particolare le grandi imprese con più di 250 dipendenti ma meno di 500. L'ultima ondata del regolamento evidenzia un sostanziale balzo del fatturato netto, nonostante il numero relativamente basso di nuove imprese interessate, dovuto all'inclusione di imprese extra-UE. Quest'ultima ondata comprende infatti grandi gruppi multinazionali stranieri con filiali nell'UE.

L'effetto cumulativo di queste espansioni porta il numero totale di aziende interessate dalla CSRD a quasi 50.000 (oltre 22.000 miliardi di euro di fatturato netto).

 

Grafico 3: Dimensione stimata delle ondate di CSRD (fatturato netto in €T). Fonte: Valutazione d'impatto condotta dalla Commissione UE sul reporting di sostenibilità aziendale.

Opportunità e sfide per il settore finanziario nell'integrazione sostenibile dei dati

La CSRD sblocca l'accesso a una serie di dati più trasparenti e più ampi per gli operatori dei mercati finanziari, consentendo di prendere decisioni migliori in materia di investimenti o prestiti. Per sfruttare al meglio questi dati, tuttavia, le istituzioni finanziarie dovranno capire quali sono le società che rientrano nel campo di applicazione e sviluppare meccanismi per l'acquisizione e l'elaborazione dei dati.

Ad esempio, sapere che una serie di imprese estere sarà soggetta in futuro a mandati CSRD potrebbe aiutare gli investitori a pianificare meglio la loro strategia di portafoglio sostenibile intorno a tali imprese, ad esempio comprendendo quali imprese probabilmente svilupperanno piani di transizione ai sensi della CSRD.

Clarity AI ha già iniziato ad analizzare e identificare le organizzazioni che rientreranno nell'ambito delle prossime fasi del CSRD. Questo ci consentirà di ampliare continuamente la nostra raccolta di dati nei prossimi anni e, a sua volta, di fornire ai nostri clienti gli approfondimenti necessari per navigare nel panorama della sostenibilità in continua evoluzione.

 


¹ Le soglie originarie sono state modificate dalla Commissione europea attraverso una direttiva delegata entrata in vigore nel dicembre 2023.

² La cronologia presenta una panoramica semplificata degli eventi e degli sviluppi principali. Non menziona le disposizioni di sgravio e i periodi di transizione messi in atto dalla Commissione UE per gruppi specifici di aziende.

La valutazione d'impatto condotta dalla Commissione europea è disponibile qui. L'analisi si basa sulle soglie originali del Regolamento (prima della direttiva delegata in vigore dal dicembre 2023).

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